La prospettiva materialistica

Thomas Hobbes è stato un filosofo, teorico politico e matematico inglese. È noto principalmente per il suo lavoro filosofico e politico, tra cui il capolavoro "Leviatano" (1651), nel quale espone le sue teorie sulla natura umana e il contratto sociale. Hobbes ha studiato all'Università di Oxford e ha lavorato come tutore di famiglie aristocratiche. Ha viaggiato in Europa, entrando in contatto con i principali intellettuali del suo tempo. La sua opera "Leviatano" è stata influente nel campo della filosofia politica, contribuendo alla fondazione del pensiero moderno sullo stato e la società. La sua vita è stata segnata da controversie e critiche per le sue opinioni radicali, ma la sua influenza sulla filosofia e la politica è durata nei secoli successivi.

Secondo la filosofia di Hobbes l'uomo è un essere naturale e corporeo. La sua conoscenza deriva dai sensi e si sviluppa attraverso tre livelli:
• sensazione: movimento sollecitato dagli oggetti sensibili negli organi di senso che reagiscono formando un'immagine;
• immaginazione: collega le immagini sensibili trattenute dalla memoria;
• intelletto: collega i nomi attribuiti convenzionalmente dal linguaggio alle immagini delle cose. Il linguaggio ha infatti due funzioni principali, la memorizzazione e la comunicazione e consente inoltre la generalizzazione necessaria alla costruzione dell'edificio della scienza.
Per Hobbes la materia corporea è l'unica realtà e il movimento è l'unico principio di spiegazione dei fenomeni, pertanto esiste un rigido determinismo anche in ambito etico: bene e male coincidono con ciò che favorisce l'autoconservazione o che la ostacola, e la libertà è soltanto "libertà di fare ciò che la volontà ha deciso".




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